Un anno particolare il 2022 per il settore immobiliare, in Toscana e su tutto il territorio nazionale. Al giro di boa i segnali sono ancora contrastanti tra dati incoraggianti per quanto per quanto successo fino ad ora e un futuro all’insegna dell’incertezza. Per capire bene cosa stiamo vivendo occorre parlare con i protagonisti, con chi lavora sul campo e lo fa con serietà da tanto tempo. Abbiamo incontrato Carlo Barbagli, nel settore dal 1983, fondatore di Barbaglimmobiliare nel 1987 con uffici in Castiglion Fiorentino ed Arezzo. Attualmente Presidente Fimaa Confcommercio Arezzo, Presidente Fimaa Confcommercio Toscana e Consigliere Nazionale Fimaa Confcommercio

Che momento stiamo vivendo nel settore?
Domanda semplice ma riposa complessa. Non è facile parlare del momento attuale perché è tutto in continuo mutamento. Posso dire che noi facciamo sempre previsioni, viviamo di esse e in quelle fatte tempo fa il 2022 doveva essere l’anno della vera uscita dalla crisi. Il settore intorno agli anni 2007/2008 è sceso paurosamente almeno fino al 2013, da lì abbiamo avuto una lenta ma costante crescita almeno fino al 2019 con segnali chiari che arrivavano un po’ da tutte le aree del paese. I nostri analisti dicevano che avremmo avuto anni importanti fino al 2024. Quello che sta accadendo naturalmente va a modificare tali previsioni lasciando incertezza nella seconda parte di quest’anno.

Da cosa dipende principalmente?
I problemi sono quelli che viviamo tutti i giorni e che ascoltiamo accendendo la tv. Inflazione, aumento costo delle materie prime, la guerra che non ci da certezze per il futuro, i problemi legati al Superbonus ecc. La pandemia del 2020 ci ha sicuramente rallentato ma non fermato del tutto, anzi il 2021 è stato un anno di boom a livello di compravendite (oltre 735mila) sia regionale che nazionale. Il 2022 (che come FIMAA si presentava come un anno molto positivo) sarà un anno incerto per via di quanto detto sopra e al nostro settore non piace l’incertezza. Calcoliamo che nel nostro settore la frenata arriva sempre con sei mesi di ritardo rispetto a tutto il resto.

Quindi i prossimi mesi saranno difficili per il settore?
Come detto l’immobiliare non risente subito dei problemi, i dati che abbiamo sono ancora buoni. Guardando al futuro c’è il problema mutui e qui torniamo a quel fattore d’incertezza che non piace al nostro settore, diciamo che siamo in attesa di capire quali soluzioni saranno adottate per mitigare le problematiche.
Se parliamo dei primi sei mesi troviamo comunque un mercato buono, soprattuto prime case o mercato di sostituzione.
Bene il mercato degli stranieri, dove c’è da sottolineare la new entry della Polonia tra gli acquirenti…Siamo in attesa, staremo a vedere cosa succederà, io sono ottimista per natura ma i problemi all’orizzonte ci sono.

Se guardiamo più da vicino la nostra regione?
I dati seguono in tutto ciò che abbiamo detto il mercato nazionale. Anche qui i dati sono stati buoni soprattuto per il mercato estero. Location, clima, ecc. sono tornati a farla da padrone nelle preferenze degli acquirenti. Una particolarità della nostra regione è sicuramente la carenza di immobili, ovvero tante richieste e poca roba da vendere, manca il mercato di ricambio.

A fronte anche di quanto detto e della caoticità di questo settore quanto è ancora importante oggi saper far bene questo mestiere rispetto ai tanti improvvisati che si vedono?
Il mondo va veloce e bisogna stare al passo con i tempi. Io ritengo che la preparazione e la formazione siano ancora fondamentali rispetto alla concorrenza. Siamo tra i pochi paesi ad avere ancora il mediatore e questo è un valore aggiunto che dobbiamo sfruttare in questo mestiere.

La tecnologia vi ha aiutato soprattutto negli ultimi tempi?
Naturalmente. Abbracciare la tecnologia nel nostro mestiere significa crescere e questo fa parte della formazione che un bravo agente deve portare avanti. I virtual tour, le visite da remoto ci hanno aiutato nel periodo Covid e poi sono rimaste diventando indispensabili tra i servizi di una buona agenzia, ci fanno risparmiare tempo e possiamo cosi concentrarci sul nostro vero lavoro. Detto questo credo tutto vada sempre supportato dalla professionalità. Bisogna avere tutto, buoni servizi e buoni agenti in grado saperli sfruttare. Noi dobbiamo essere dei facilitatori per gli acquirenti e per tutti i soggetti che ci gravitano intorno.